In questo momento si parla un po’ meno di quello che sta succedendo in Ucraina. Si dice molto degli armamenti ma la situazione è ancora molto grave. A distanza di un anno si è immersi in una vita che non è vita, la normalità si è interrotta. La guerra, il dolore, la sofferenza, la morte, non sono spariti. Anzi.
Io lavoravo come modellista, avevo un mio laboratorio di sartoria al centro di Kiev. Tanti sacrifici ci sono voluti per aprirlo e, il 24 febbraio, quando i primi missili russi sono arrivati, mi è crollato il mondo. Nessuno si aspettava quello che è successo. Ricordo i primi giorni atroci: le bombe, le notti nei rifugi, il freddo. Ci sentivamo in trappola.
Poi l’arrivo in Italia, a Brescia prima e a Casa Delbrêl poi. Un luogo che mi ha ridato fiducia e tanta energia. Non che non pensi all’Ucraina e alla mia famiglia. Lo faccio ogni momento. Solo che grazie a Punto Missione ho avuto la possibilità di ripartire con ciò che mi fa stare bene: il lavoro creativo sartoriale.
Da qualche mese, infatti, faccio parte dello staff dell’Atelier Bebrél, una sartoria creativa che nasce per dare un’opportunità lavorativa a donne in difficoltà e dare loro una prospettiva di vita migliore. Infatti, attraverso formazione e lavoro l’Atelier crea le condizioni affinché le donne possano inserirsi o re-inserirsi nel mondo sociale e lavorativo acquisendo una propria autonomia.
Come è capitato a me che, da modellista, ho avuto l’occasione di proseguire il mio percorso lavorativo creando abiti, accessori e portando il mio contributo creativo.
Mi sento molto fortunata per aver trovato Punto Missione nel mio percorso di vita.
Olga Bilenciuk
Modellista dell’Atelier Bebrél